venerdì 17 dicembre 2010

UN PAESE SULL'ORLO DEL BARATRO


Un data attesa da oltre un mese. Vicende politiche a tratti inquietanti, assurde compravendite di voti e di persone. Giustificazioni credibili o incredibili. Senso del dovere o dissenso.
Di sicuro in tanti ce lo si aspettava, il tramonto era nell'aria, ma non si aveva la forza e forse non si è veramente pronti a fronteggiare la notte. Tanti avrebbero preferito che l'attuale e fallimentare governo cadesse, ma tanti altri, chi per interessi economici, chi per obiettivi personali, chi per strategie elettorali, nel profondo, erano consapevoli che caduto un papa, si sarebbe corso il serio rischio di non riuscirne ad eleggere un'altro.


Nel Partito Democratico, seppur si nutriva la consapevolezza della necessità di mandare a casa Berlusconi, era palpabile il senso di incertezza nei riguardi della figura del leader da presentare al Paese per contrastare l'attuale "maggioranza". Bersani si, Bersani no. A qualche giorno dal voto in Parlamento, i militanti del maggiore partito d'opposizione hanno inondato la Capitale. Il Segretario ha parlato con chiarezza, sottolineando tante verità e proponendo strategie condivisibili, ma non è riuscito ad accendere il proprio elettorato, non è ruscito a trasmettere né emozioni, né fiducia. Quasi un milione di persone che ascoltavano in religioso silenzio, negli sguardi di tanti il peso della responsabilità che tocca a chi verrà dopo questo governo.
Parecchi preferiscono Vendola, per il suo impatto mediatico. Tanti altri non ne discutono proprio, perché un partito col 23% non può farsi rappresentare da uno col 7%. La verità è che ad settimana dal voto di fiducia in Parlamento, a Sinistra si aveva ampiamente la consapevolezza di come sarebbero andate le cose, a prescindere dalle scelte dei singoli che poi hanno fatto la differenza. Certo, un governo tecnico avrebbe potuto varare la legge elettorale che in fondo tutti gli italiani chiedono. L'impressione è che siano i politici a non volerla, o almeno soltanto di facciata parlano del fatto che ce ne sarebbe bisogno. A tanti, fa comodo essere scelti dal Partito e non dal Popolo Italiano, perché differentemente non riuscirebbero ad essere  eletti. La situazione è paradossale. 


Ma mentre in Parlamento avveniva l'ennesima dimostrazione di inettitudine, fuori c'era l'inferno. Studenti incazzati, lavoratori precari, terremotati sfiniti, gente oppressa dai rifiuti e dalle inadempienze, facevano valere con forza  i propri diritti e il proprio triste dissenso. All'atto del conseguimento della fiducia, non si è più riusciti a trattenere la rabbia. Altro che black bloc, altro che gruppi organizzati, probabilmente c'è stato qualche facinoroso che ne ha approfittato, come spesso capita, ma l'impressione è che si sia perso il polso della situazione e basta! 
La guerriglia urbana di Roma viene di fatto giustificata da molti studenti. Questo è il dato. La situazione è di una gravità assoluta, significa semplicemente che siamo ad un passo da eventi irreparabili. Nessuno ha ancora imbracciato fucili e pistole; se ciò dovesse accadere, c'è il serio rischio che non si riesca più a tornare indietro. I politicanti, come le persone per bene è normale che prendano le distanze dalla violenza, ma nel secondo step, bisognerebbe comprenderne le ragioni, sembra quasi non si abbia la lucidità di farlo. Premetto che da spettatore di quelle immagini cruente, sono dalla parte degli studenti che continuano a protestare civilmente e dalla parte delle forze dell'ordine che in questa occasione hanno agito con la massima responsabilità, rischiando la propria pelle. Sia gli uni che gli altri, in tante occasioni e con sfumature differenti, sono finiti nel torto, per onestà intellettuale più spesso le forze dell'ordine, vedi Brescia (Novembre scorso). 
Ciò che proprio non riesco più a giustificare è l'atteggiamento degli esponenti di questo governo che non è più in grado di ascoltare le esigenze degli Italiani e purtroppo, anche grazie a questa maledetta legge elettorale, è finito col rappresentare se stesso ed i propri interessi. Farebbe di tutto per difenderli, soprattutto negando l'evidenza fino alla morte, perchè il tradimento nei riguardi degli Italiani è, e a quanto pare continuerà ad esserlo, ancora in atto.

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