venerdì 3 dicembre 2010

LE GRANDI ALLEANZE E LE TRIPLICI INTESE, LA SFIDUCIA SEMBRA IMMINENTE

Mentre i media continuano allegramente a sbizzarrirsi nel proporre le continue sfumature che stanno pian piano emergendo dai documenti sottratti e resi pubblici da Wikileaks, tessendo botta e risposta vicendevoli a seconda delle visioni politiche, in parlamento sembrano esser maturati  i tempi per ratificare questa sfiducia. La maggior parte degli italiani attende da tempo questo momento, che certo non trova d’accordo i fedelissimi del Premier, ma in questi ultimi sei caotici mesi, un pò tutti hanno mostrato i segni di una triste assuefazione ai soliti stucchevoli teatrini mediatici.


Comincia a delinearsi anche un flebile quadro di alleanze che  potrebbe prospettarsi in vista delle prossime elezioni. Non hanno sorpreso le posizioni  strategico/opportunistiche di Casini e Rutelli, che in clima di ambiguità, si sono accodati alla scia di questa “destra diversa”, ponendo fine definitivamente al Bipolarismo. Il gruppo legato a Fini, infatti, dopo aver avallato per anni i canoni che Berlusconi e la Lega hanno imposto alla politica, tacendo su tutte le principali “leggi taglia gambe”, di colpo ha mostrato uno spirito rinnovato, ricordandosi del senso dello stato, della necessità di rispettare le leggi e di rispettare la magistratura. Va beh.


Dal fronte della Sinistra, la situazione sembra essere al solito particolarmente articolata. L’Italia dei Valori si alleerebbe con chiunque, a patto che si sfiduci il Premier, Di Pietro da mesi urla in maniera a tratti populista la difficoltà di accettare le condizioni politiche che pone in essere l’attuale governo. Nel Partito Democratico invece si assiste a qualche leggero scatto in avanti di D’Alema e Veltroni che in vista delle possibili primarie per la grande coalizione con SeL, sottovoce accennano alla possibilità di individuare un leader indiscusso, considerando che la figura del Segretario Bersani, è data potenzialmente non vincente rispetto al carisma mediatico che ha mostrato Vendola, che ha riscosso simpatia e fiducia dall’intero elettorato di sinistra. Dunque se da un lato è palese la necessità del Partito Democratico di voler esprimere il leader della grande coalizione, per potersi giocare al meglio la corsa elettorale, dall’altro indirettamente si delegittima l’attuale percorso che per quasi un anno ha tenuto l’intero partito a lavoro sui territori per individuare la figura del Segretario, espressa poi dalle primarie di partito, emblema della massima espressione della democrazia. Dunque capisco i dubbi rivolti a voler portare a casa il risultato ma non giustifico la tempistica. Chiaramente la situazione resta in continua evoluzione e credo si assisterà a qualche sorpresa.


Altro grande ed importante tema che va necessariamente affrontato in vista delle elezioni, è quello dell’attuale Legge Elettorale (Legge 270 del 21 Dicembre 2005 – Governo Berlusconi), profondamente discutibile, visto che rispetto all’attuale condizione politica in cui versa il Paese rappresenta un vero e proprio rischio, perché è stata costruita rispetto allo scontro tra due schieramenti. Se ve ne sono tre di schieramenti, come attualmente sembra essere il panorama politico, potrebbe dare risultati totalmente casuali, infatti se un partito o un’alleanza si trova a raggiunge il 35% delle preferenze, ottenendo quindi il premio di maggioranza,  si assicurerebbe la maggioranza assoluta. Questa situazione oltre a rappresentare un caso unico per le democrazie occidentali, in un paese come l’Italia potrebbe rappresenterebbe una situazione molto pericolosa, visto che persino la figura cardine di garanzia, il Presidente della Repubblica, viene eletto dal Parlamento. Questa legge elettorale definita dall’allora Ministro alle Riforme Calderoli “una porcata” rappresenta un’evidente abuso, la trasgressione del “diritto al voto”, diritto espresso in maniera quanto mai chiara dall’artcolo 48 della Costituzione. Non è altro che una legge fatta per scegliere i parlamentari, influendo quindi anche sul sistema partitico e che mina la possibilità dell’elettore di esprimere liberamente la volontà di attribuire il proprio voto ad uno specifico candidato. L'augurio è che l'intera Sinistra dimostri agli Italiani la volontà di cambiamento, cominciando da questa riforma della Legge Elettorale, divenuta vitale per la nostra Democrazia.


Amerigo Ferrara

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