mercoledì 1 dicembre 2010

DA SAVIANO A WIKILEAKS, FUTILE PIRATERIA MEDIATICA DI STAMPO BOLSCEVICO, PETER PAN CONTINUA AD INCANTARE LA SUA PENISOLA FELICE CHE NON C'E'



E' proprio vero. Nella Penisola che non c'è, il tempo sembra proprio essersi fermato. Anche qui da noi, in Italia, come nella storia narrata dallo scrittore scozzese James Mattew Barrie questa vicenda richiama immagini di pirati, indiani, fate, sirene e bimbi sperduti. Per meglio intenderci, è palese la somiglianza tra questo classico della letteratura di inizio secolo scorso ed il lento declino dell’ultimo ventennio che ha vissuto la nostra Penisola, caratterizzato dalla comparsa di un protagonista discusso e controverso, lo stereotipo del latino homo faber fortunae suae, del quale risulta superfluo e a tratti leggendario descriverne l’ascesa, ma che per le sue caratteristiche, di diritto, rappresenta la mitica figura di Peter Pan.
Facendo appello alla memoria, appare tristemente lampante la percezione che la società, sia sopraffatta da un angusto immobilismo dettato da una crisi economica internazionale e dalla mancanza di soluzioni strategiche incisive per  uscirne fuori, che dovrebbero emergere dall’attuale classe politica dirigente, per fornire alla nazione almeno qualche segnale rassicurante. 
Come Peter Pan anche il nostro Premier, alla fine, ha trasformato il nostro Paese nella Penisola che non c’è, o che purtroppo sembra non esserci più. Le problematiche nascoste per troppo tempo da un'infinità di astute filastrocche, giochi e avventure si sono affollate l’un l’altra fino a non poter più essere taciute.
Gradatamente, ogni nodo è venuto al pettine, ma i nodi col tempo sono divenuti dei veri e propri macigni: lavoro, emergenze ambientali ed energetiche, scuola e università, diritti civili e costituzionali, sanità, giustizia, il tutto condito da ingredienti sofisticati e piccanti, scandali di corte e da piaghe in continua evoluzione.
In questa storia che ha assunto le caratteristiche proprie di una favola, ciascuno si è adoperato per adempiere in maniera calzante al proprio ruolo.
Particolari e avvincenti le lotte mediatiche tra i bimbi sperduti capeggiati da Fini, che tutto ad un tratto in maniera del tutto incoerente si sono ritrovati e gli indiani, impersonati dai vari Alfano, LaRussa, Gasparri, Calderoli, Bondi; battibecchi mezzo stampa che hanno spesso assunto lo stile di una fiction a puntate per difendere strenuamente le posizioni di un leader che ormai da tanto ha passato il segno della decenza. Abbiamo sorriso sulle posizioni più disparate delle fate, la Meloni, ma soprattutto di quella per eccellenza, la Carfagna che avremmo preferito rimanesse stampata su quell’attraente calendario non per generare sentimenti sessisti e misogini, ma semplicemente perché rappresenta un esempio improprio di meritocrazia.
Le sirene Prestigiacomo e Gelmini sono state fantastiche, il loro canto ha spazzato via in poco quanto di meglio sull’ambiente e la scuola era stato costruito con enormi difficoltà nel lontano e nel recente passato.  
Da questa favola stavolta però, a discapito del classico lieto fine, ne beneficiano i pirati, le organizzazioni mafiose, che in maniera trasversale senza badare ai colori politici, su tutto il territorio nazionale, nel silenzio degli omertosi, degli opportunisti o dei collusi continuano a fare affari, insinuandosi nel sistema e uccidendo ogni giorno la dignità della nostra terra. Il problema è articolato, non lo si risolvere certo prendendosi i meriti di qualche arresto importante, di sicuro non lo si risolve omettendo le responsabilità della politica, non garantendo alla magistratura le condizioni ottimali attraverso le quali operare, così come è accaduto a causa di una campagna gratuita di denigrazione a cui si è aggiunto l’episodio emblematico di Cosentino o quello cardine dello stesso Berlusconi. Quest’ultimo, è l’antesignano del rifugiato che chiede asilo politico al proprio elettorato e cosa ancor più grave, gli viene concesso col  clamore e gli onori delle masse, unico caso al mondo nel suo genere. Peter Pan rappresenta dunque una proiezione di ciò che gli Italiani sono divenuti in questo contesto storico e culturale.
Ci si indigna se Saviano acquista credibilità e parla con prove documentali alla mano di situazioni scottanti e incontrovertibili, ottenendo un impatto mediatico forte ma purtroppo fine a se stesso. Si controbatte con sdegno se Wikileaks scopre l’acqua calda rispetto ai risaputi scandali e tendenze di Peter, ben documentate dalle testate giornalistiche con un ritmo costante. Arrivati a questo punto della storia è necessario un risveglio generale e generazionale delle coscienze critiche e morali per sovvertire o quanto meno lenire questa situazione. 
A tal proposito, madre delle coscienze, in una società che si rispetti è la conoscenza, ma soltanto parlare di temi, per tenere i riflettori puntati sulle criticità alle quali è necessario dare un risposta e farlo anche in tempi brevi, oggi continua ad esser semplicemente etichettato come qualcosa che appartiene ai "comunisti". Chiunque non la pensi come l'attuale governo, è puntualmente demonizzato, minimizzato e ritenuto fazioso, come se il Bipolarismo fosse l’unico metro attraverso il quale leggere la realtà, peraltro ignorandola. La società civile è normale che si ponga degli interrogativi, anche perché i cittadini partecipano seppure attraverso i media alla vita della nazione e sarebbe utile ricordare ogni tanto che non esistono esclusivamente persone che si lasciano plagiare dall'informazione cosiddetta di parte, di destra o di sinistra, persone che peraltro a questo punto hanno fatto gioco all'attuale governo, ma in angoli non tanto remoti dello stivale si annida nel silenzio quel sentimento di rassegnazione strettamente legato al libero arbitrio, sentimento dimostrato in diversi appuntamenti con l'astensione. Il messaggio che proprio non si riesce a far passare, non è il torto ipotetico subìto dall'elettorato di sinistra che non può far altro che assisstere, ma i disagi che vive giornalmente l'intero Paese.
Questo allontanamento dalla vita sociale e democratica è il vero fardello che ha innescato la legge elettorale, responsabile di aver cambiato profondamente il sistema partitico e che indirettamente ha tagliato fuori fette importanti di pensiero, ritenute obsolete. La sinistra ed il Partito Democratico in particolare ha senza alcun dubbio la responsabilità morale di non esser riuscita a contrastare questo tipo di politica, perdendosi nei personalismi, nelle infinite e genetiche contraddizioni interne, a cui si dovrà necessariamente porre un freno, per ricominciare a ragionare rispetto a ciò che i cittadini con forza iniziano ad urlare nelle piazze, dimostrando adesso più che in passato il loro malessere rispetto ad una società che sta andando a rotoli.
E mentre Peter Pan continua a giocare con gli indiani alla luce del sole e con i pirati in maniera sibillina e utilitarista, l’Europa ed il resto del Mondo ci guardano interdetti, sorridendo e concordando sul fatto che la nostra nazione ha perso la credibilità di cui godeva ed in maniera del tutto realista, si è trovata a sperimentare la peggiore favola che questo momento storico ed economico potesse concederci.

Amerigo Ferrara

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